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L’importanza della catena del freddo nel settore alimentare

Cose da sapere per garantire la catena del freddo nel trasporto dell’agroalimentare

La catena del freddo, come spiegato nel precedente articolo, è una pratica utilizzata nei settori alimentare e farmaceutico. Lo scopo di questo delicato processo è il buon mantenimento dei prodotti, dalla produzione iniziale al consumatore.

Nel settore alimentare, con l’avanzare della stagione più calda, aumenta notevolmente la domanda di distribuzione di alimenti freschi e freschissimi e in relazione aumenta anche la richiesta di trasporto di questi prodotti.

L’interruzione della catena del freddo è al centro della questione dello spreco alimentare, ma rappresenta un grave fattore di rischio per la salute del consumatore finale.

Interruzione della catena del freddo: quali sono i rischi per gli alimenti

Per alimenti a rischio intendiamo tutti i prodotti che a causa di shock termici anche minimi accusano una variazione nella qualità e sicurezza durante il trasporto; parliamo quindi di alimenti freschi e deperibili, ma anche di alimenti surgelati.
Uno dei rischi derivati dall’interruzione della catena del freddo è il rischio igienico.

Il freddo è un ottimo alleato contro i microrganismi presenti negli alimenti al momento della lavorazione, soprattutto se consideriamo che la maggior parte delle contaminazioni avvengono all’interno dei locali di produzione. La bassa temperatura non elimina i microrganismi potenzialmente nocivi, ma ne rallenta l’attività fino ad “addormentali” in una sorta di stasi. L’aumento della temperatura durante il trasporto, quindi, rischia di riattivare gli agenti patogeni, mutati e diventati più resistenti alle temperature.

Nei casi di interruzione della catena del freddo (o di cattiva conservazione in generale) si deve ricorrere allo scarto dell’alimento, considerato non più vendibile e inadatto alla consumazione. Questo perché i microrganismi presenti intaccano le proprietà organolettiche del prodotto e sono nocivi per la salute del consumatore.

È proprio nel peridoto tra marzo e settembre che si registrano i tassi più alti di spreco alimentare, causato da una inadeguata conservazione casalinga ma soprattutto da un trasporto di prodotti poco attento e non conforme alle attenzioni che richiede la filiera agroalimentare.

Non ci stancheremo mai di ripeterlo…

Quando si parla di sicurezza non si scherza. La scelta migliore è sempre affidarsi ad un team di professionisti costantemente formati e informati su normative e procedure da adottare nel trasporto di prodotti delicati come gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole.